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Victor Hugo e Adele – Georges Simenon e Marie Jo “Una promessa d’amore” Teatro Out Off Milano

Georges Simenon e la figlia Marie Jo
Monica Bonomi, e Silvia Valsesia sul palco del teatro OutOff

Silvia Valsesia a sinistra e Monica Bonomi, le interpreti di Una promessa d’amore

Una promessa d’amore al Teatro Out Off, Lucrezia Lerro dà voce alle esistenze tragiche delle figlie di Victor Hugo e Georges Simenon su https://www.alpostomio.com/it/cat/14/prosa
biglietti scontati del 36% a 11,5 euro

Nel proseguire la sua ricerca tra letteratura e drammaturgia, Lorenzo Loris propone un testo della scrittrice e poetessa Lucrezia Lerro sulle vite sfortunate delle figlie di Victor Hugo e di Georges Simenon. Un progetto che continua idealmente quello realizzato dal regista nel 2013 con “Prodigiosi deliri” dove venivano presi in esame alcuni famosi casi psichiatrici. Qui il contesto e il fuoco di attenzione non sono solo la malattia mentale, ma il rapporto padri–figlie dove i padri sono oltretutto due grandi personaggi della storia della letteratura. Nel testo c’è un rapporto con la vita vera, la letteratura e la storia. Si tratta delle biografie drammatiche della figlia Adèle di Victor Hugo che, dopo essere corsa dietro a un impossibile sogno d’amore, fu rinchiusa in un ricovero fino alla sua morte, avvenuta a 85 anni e della vita altrettanto disperata ma brevissima della figlia di Georges Simenon, suicidatasi a 25 anni. Due esistenze tragiche che nell’intento dell’autrice dialogano a 100 anni di distanza confessandosi e rendendoci partecipi della loro sofferenza e della loro follia, segnate dal rapporto con due uomini dalla forte personalità artistica e letteraria in cui è ravvisabile almeno il dubbio che padri troppo ingombranti, molto impegnati, molto famosi e molto ricchi possano aver segnato la fragilità delle figlie.

Adele Hugo da giovane

Ritratto dui una giovane Adele Hugo, la figlia di Victor Hugo mori a 85 anni, nel 1915, in un ospedale psichiatrico

Spiega l’autrice Lucrezia Lerro: «Nonostante la paternità di due geni della letteratura mondiale, le due figlie vissero, in momenti diversi, percorsi di vita di grande sofferenza, che le videro entrambe lottare con la malattia mentale. Lo spettacolo racconta cosa accade nella vita di due donne quando i loro “giganteschi” padri non riescono ad amarle come vorrebbero. Le colpe dei padri ricadono inevitabilmente sui figli? Chi può dirsi senza macchia? Le due scoprono tra dolore e visioni che gli uomini inventano le colpe. Marie Jo frequenterà nell’ultimo periodo della sua breve vita la clinica Villa des Pages fino a quando all’età di 25 anni si sparerà un colpo al cuore. Adèle invece sopravvivrà fino a 85 anni reclusa in una casa di cura psichiatrica. Le due donne, eroine d’amore, raccontano di come si può morire per una domanda che non trova risposta, e raccontano le loro vicende di fronte allo specchio imperfetto delle sofferte esistenze. La “follia della vecchiaia” di Adele Hugo in scena è direttamente connessa alla “nevrosi giovane” di Marie Jo, perché rappresenta per certi versi ciò che Marie Jo sarebbe potuta diventare se fosse sopravvissuta. Le due protagoniste sono infatti due facce della stessa medaglia che stanno a indicare due fasi della vita, ovvero due momenti della sofferenza psichica in due fasi differenti della vita. L’una si riflette nell’altra e nel riflesso colgono i loro tormenti, e i potenti veleni che circolano tra i loro pensieri. L’idea di “Victor Hugo e Adèle, Georges Simenon e Marie Jo – Una promessa d’amore” nasce dalla necessità di indagare e vivisezionare la pena umana, quella di cui ognuno fa esperienza nell’arco della propria vita. Pena che si può avere la fortuna di utilizzare come pretesto per individuarsi, per differenziarsi, finendo così per non sentirsene più schiavi o sopraffatti. “Una promessa d’amore” nasce da anni di scavo nella scrittura, nella possibilità di darle forma, nella possibilità che la scrittura dà di scovare zone inedite di noi stessi e degli altri. L’idea di Adèle e Marie Jo si sviluppa grazie alla ricerca ossessiva nel mondo eterogeneo di personaggi complessi per via della loro storia personale. Spesso nei miei lavori letterari mi soffermo su figure realmente esistite come nel caso di Adèle, quintogenita di Victor Hugo nata nel 1830 e Marie Jo, unica figlia

Marie Jo Simenon suicida a 25 anni

Marie Jo Simenon, unica figlia femmina dello scrittore si è suicidata il 20 maggio 1978 a 25 anni

femmina di Georges Simenon nata nel 1953. Entrambe francesi, entrambe figlie di due giganti della letteratura. Ciò che ho subito compreso sprofondando nelle vite di Adèle e Marie Jo è che si somigliano nelle loro diversità, nella lotta e nella pena. I tormenti e il desiderio di gioia hanno assillato entrambe nella realtà dei fatti di cui in parte ho tenuto conto nella stesura del testo teatrale che allo stato attuale è soprattutto d’invenzione e di scrittura. Dico questo perché il testo è in divenire così come lo è la vita teatrale. Mi sono soffermata, prima di scrivere, sulle due epoche diverse dei personaggi in questione, che si confondono tra desideri e paure, tra memoria e sopportazione del dolore. Ho tentato di comprendere le fragilità delle due famiglie, gli Hugo e i Simenon, che spero emergano dal racconto di Adèle e di Marie Jo, dal loro rapporto speciale con le figure genitoriali.
Il filo rosso, se ce n’è uno, è la ricerca d’identità delle due donne che avviene attraverso le ferite, la consapevolezza delle stesse, i tentativi di libertà, la paura di accettare la propria diversità che assume per ognuno nel tempo una connotazione positiva. L’individuazione Junghiana dovrebbe essere la meta. (E a proposito di tentativi di individuazione: Adèle, che parte dalla Francia in nave per Halifax (Canada) per tentare di realizzare il suo desiderio d’amore, morirà in manicomio all’età di ottantacinque anni. Marie Jo, che tenta il suicidio più volte per cercare di liberarsi da una realtà che le era insopportabile, si ucciderà con un colpo di rivoltella al cuore a venticinque anni). Adèle e Marie Jo sono due facce della stessa medaglia, della sofferenza psichica, del mal di vivere, di una domanda d’amore che affonda le sue radici nell’infanzia, nel rapporto con i padri e con le madri.
“Forse mai nessuno si sentirà amato come vorrebbe”, è a partire da qui che Adèle e Marie Jo tentano di farcela, a modo loro, ponendo al centro della vita il desiderio d’amore, una domanda troppo complicata per trovare risposta. L’una è in qualche modo ciò che potrebbe essere l’altra e viceversa. L’una soffre quanto l’altra tra nevrosi e complessi. La sofferenza psichica non fa sconti, mai. E Adèle e Marie Jo con le loro storie di vita potenti ne sono l’esempio perfetto».

Teatro Out Off: Victor Hugo e Adele – Georges Simenon e Marie Jo “Una promessa d’amore”
di Lucrezia Lerro 
regia Lorenzo Loris 
con Monica Bonomi e Silvia Valsesia
biglietti a 11,50 euro per il 15 novembre https://www.alpostomio.com/it/ticket/346

Monica Bonomi, Silvia Valsesia

Le vite di Adele e Marie Jo interpretate da Silvia Valsesia e Monica Bonomi

biglietti a 11,50 euro per il 16 novembre https://www.alpostomio.com/it/ticket/347
biglietti a 11,50 euro per il 17 novembre https://www.alpostomio.com/it/ticket/348
biglietti a 11,50 euro per il 18 novembre https://www.alpostomio.com/it/ticket/349
biglietti a 11,50 euro per il 19 novembre https://www.alpostomio.com/it/ticket/350

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