Spettacolo Teatro

La Fortuna al Teatro Delfino

La Fortuna la locandina
maschere moderne per raccontare un vizio senza tempo

La Fortuna in scena al Teatro Delfino dal 18 al 21 ottobre

Al Teatro Delfino dal 18 al 21 ottobre in scena La Fortuna, Goldoni  incontra Dostoevskij in una commedia ironica e amara che racconta la ludopatia su Alpostomi.com biglietti scontati del 45% a 11,5 euro compresa prenotazione.

La Venezia del ‘700 assomiglia ai nostri tempi

La Venezia del Settecento non era molto diversa dalla Las Vegas dei nostri giorni: la città del gioco d’azzardo e delle illusioni per antonomasia, dove a un tavolo da gioco si puntavano soldi, sogni ed esistenze intere. E Carlo Goldoni, che di quei tempi ha colto le debolezze e i vizi raccontandoli con un’ironia unica e a tratti graffiante, non poteva che dedicare al gioco d’azzardo una delle sue commedie: «Il giuocatore». Da quest’opera, arricchita da brani estratti dal «Giocatore»  di Dostoevskij, parte  La Fortuna, commedia scritta da Omar Nedjari e Marika Pensa e interpretata da Enrico Ballardini, Michele Bottini, Giulia D’Imperio, Sergio Longo, Enrico Maggi e Marika Pensa per la regia di Omar Nedjari, in scena al Teatro

Marika Pensa autore e regista di La Fortuna

Omar Nedjari con Marika Pensa ha scritto La Fortuna di cui è anche regista

Delfino di Milano dal 18 al 21 ottobre. Il testo di partenza non è uno dei lavori più celebri e rappresentati di Goldoni, questo, probabilmente,  perché qui, più che in altri lavori, sono presenti riferimenti autobiografici e intenzioni moralistiche. Goldoni era un giocatore e conosceva bene cosa significasse questo vizio.  «Il giuocatore», del resto, fu scritta nel 1750 ed è una delle sedici commedie che il commediografo veneziano si era impegnato a scrivere in un solo anno per l’impresario Girolamo Medebach. Impegno che scaturiva da una scommessa fatta con il suo pubblico. Ed è lo stesso commediografo veneziano a definire il gioco «il peggiore dei vizi», trattandolo alla stregua di una malattia.

La ludopatia dall’interno

Enrico Ballardini

Enrico Ballardini protagonista di La Fortuna al teatro Delfino

In maniera lucida, La Fortuna e Goldoni ci portano all’interno della dipendenza, mostrando i meccanismi che la alimentano, raccontando la vicenda del giovane Florindo, il protagonista che, preda dal vizio del gioco, sacrifica tutto, compreso i sentimenti e l’amore per Rosaura, sull’altare dell’azzardo. La forza de la commedia dunque non è nella sua capacità di suscitare ilarità, piuttosto di smascherare la morbosità del gioco. Un tema che è sempre più attuale, per questo motivo non è sorprendente che La Fortuna abbia un’ambientazione estremamente contemporanea, che tende quasi al futuro. Uno spettacolo che si presenta come un caleidoscopio di personaggi, interpretati da cinque attori; aiutati da maschere non più della commedia dell’arte, ma del nostro tempo. In questo modo La Fortuna ci proietta all’interno dell’incubo che vive il protagonista, vittima inconsapevole di sé e delle proprie debolezze e che sempre più sprofonda nella dipendenza dal gioco.

Dello spettacolo, tra l’altro, è stato realizzato un cortometraggio, con il sostegno del Comune di Milano, per il progetto No Slot – Rete civica di associazioni per il contrasto delle ludopatie.

 

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