Su Alpostomio.com i biglietti scontati del 55% per Atti osceni I tre processi di Oscar Wilde, al Teatro Elfo Puccini di Milano.
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Quest’anno inizia alla grande la stagione dell’Elfo Puccini, nel segno di Oscar Wilde protagonista della nuova attesa
produzione Atti osceni della coppia registica Ferdinando Bruni e Francesco Frongia. Una piece di Moises Kaufman che ripercorre la vicenda giudiziaria di Oscar Wilde e i tre processi del 1895 per la sua omosessualità. Processi che si conclusero con la condanna del drammaturgo irlandese a due anni di lavori forzati.
Uno spettacolo appassionato e appassionante, che presenta aule di tribunale pervase di arte e dove la cronaca giudiziaria dialoga con la poesia.
«La pièce di Moises Kaufman mi ha colpito per il suo essere qualcosa di assolutamente nuovo, pur riconoscendo il suo debito col teatro di Brecht e di Piscator. Nel suo intreccio di avidità, intelligenza, brillante dialettica, hubris, conflitto di classe, tragedia e commedia il testo qui raggiunge una dimensione shakespeariana, il che non significa una posizione di retroguardia, dal momento che, nell’allontanarsi dai confini del quotidiano, gli scrittori più genuinamente radicali della nostra epoca sono impegnati a (ri)scoprire l’inesauribile vitalità di Shakespeare». Tony Kushner (autore di Angels in
America) La coppia registica Ferdinando Bruni e Francesco Frongia aggiunge un nuovo tassello alla ricognizione nell’opera di un autore notissimo e, proprio per questo, ancora tutto da scoprire. Dopo il Wilde doloroso della Ballata del carcere di Reading diretta da De Capitani, quello sensuale e trasgressivo della Salomè di Bruni/Frongia e quello ironico e satirico del Fantasma di Canterville, questo nuovo spettacolo fa emergere la personalità artistica e umana dello scrittore, soave e impietoso fustigatore di tutte le ipocrisie di una società come quella vittoriana, epitome di tutte le società ipocrite. Lo spettacolo compone con L’importanza di chiamarsi Ernesto (in scena immediatamente dopo) e con la ripresa del Fantasma di Canterville un vero e proprio affresco dedicato all’autore irlandese. Atti osceni, che racconta i tre processi che coinvolsero Oscar Wilde nel 1895, mette al centro della scena un’aula di tribunale, riuscendo ad aprire nel serrato dibattito giudiziario squarci poetici e incursioni commoventi nell’opera del poeta. Come ha sottolineato Tony Kushner, il testo di Moises Kaufman travalica i confini di una appassionante ricostruzione dei processi che portarono alla durissima condanna di Wilde ai lavori forzati e alla morte civile e artistica, per trasformarsi in un rito teatrale in cui si parla di arte, di libertà, di teatro, di sesso, di passione. E il processo allo scrittore irlandese diventa il processo a qualunque artista proclami con forza l’assoluta anarchia della creazione.
Il testo chiede agli attori la capacità di farsi “narratori” e nel breve volgere di qualche battuta “personaggi”, di passare dal rapporto diretto col pubblico alla ricostruzione di un altro luogo e di un’altra epoca e permette ai registi di proseguire la ricerca nel teatro neo-brechtiano di matrice anglosassone, il cui più recente e felice risultato è stato Frost/Nixon di Peter Morgan. Nove interpreti provenienti da diverse esperienze teatrali compongono il cast: Giovanni Franzoni (Oscar Wilde) Ciro Masella, Nicola Stravalaci, Giuseppe Lanino, Riccardo Buffonini, Giusto Cucchiarini e i giovani under 30 Edoardo Chiabolotti, Ludovico D’agostino, Filippo Quezel. «Nel lavoro di costruzione di Atti osceni erano due le cose che mi interessavano – racconta l’autore. Primo, volevo raccontare la storia, una possibile storia, di questi processi. E secondo, ero interessato a usare questa storia per continuare il mio lavoro di esplorazione sulla forma e il linguaggio teatrale. Più precisamente: come può il t
eatro raccontare la Storia? Man mano che procedevo nel lavoro, mi accorgevo che esistono varie versioni di quello che era successo durante quei processi, a seconda delle persone coinvolte: George Bernard Shaw, Lord Alfred Douglas, Frank Harris, Oscar Wilde, ognuno raccontava una sua personale, e a volte molto diversa, storia di quanto era accaduto. Mi sembrava che ogni tentativo serio di ricostruire questa vicenda doveva dare conto, in un modo o
nell’altro, di questi differenti punti di vista. Tutto questo mi metteva di fronte a un problema molto stimolante: come creare una pièce che contenesse tutta la molteplicità di queste storie e nello stesso tempo conservasse una linea drammaturgica coerente».
Atti osceni I tre processi di Oscar Wilde
di Moises Kaufman
traduzione Lucio De Capitani
regia, scene e costumi Ferdinando Bruni e Francesco Frongia
con Ciro Masella, Giovanni Franzoni, Nicola Stravalaci, Riccardo Buffonini, Giuseppe Lanino,
Edoardo Chiabolotti, Giusto Cucchiarini, Ludovico D’agostino, Filippo Quezel
produzione Teatro dell’Elfo
prima nazionale 14 luglio al Festival di Spoleto
20 ottobre/12 novembre | sala Shakespeare
TEATRO ELFO PUCCINI
C.SO BUENOS AIRES, 33 – TEL. 02.00.66.06.06
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